Federigo Paolo SCLOPIS
Nacque nel gennaio 1798 da Alessandro, conte di Salerano e da Gabriella dei Conti Peyretti di Condove.
Egli ebbe la fortuna di ricevere la sua prima educazione in un ambiente eccezionalmente favorevole per trarre amore alle materie letterarie, alle scienze ed alla storia.
Suo padre, insigne letterato, regolò i suoi studi, seguì i suoi progressi. Sua madre, la contessa Gabriella era un modello di madre, una coltissima gentildonna, che era riuscita a trasformare la sua casa in un luogo frequentato da scienziati, scrittori, che erano ricevuti con cortesia e con estrema riverenza.
Il conte Federigo ebbe fra i suoi professori il filologo Carlo Boucheron, dottore in teologia e in diritto nonché professore di latino all'Università, di storia all'Accademia Militare e di archeologia alla Scuola di Belle Arti e l'illustre orientalista, l'abate Peyron, uno fra i più vecchi amici della sua famiglia.
In queste condizioni così vantaggiose, il giovane Federigo seguì e terminò il corso dei suoi studi classici e diventò a venti anni dottore in diritto, mentre a ventidue anni raggiunse il titolo di dottore aggregato della stessa facoltà.
Federigo Paolo Sclopis si laureò in Giurisprudenza e fu subito chiamato da Prospero Balbo fra i collaboratori diretti della Segreteria degli Interni.
Nel 1822 Sclopis entrò nella magistratura sabauda, di cui divenne in seguito presidente di Cassazione.
Nel 1828, a soli trent'anni, Sclopis divenne socio dell'Accademia delle Scienze. Nel 1831 il re Carlo Alberto nominò Sclopis nella ristretta commissione - che fu presieduta dal conte Giuseppe Barbaroux - per la redazione del codice civile: in quegli anni ferveva tra Europa ed America la discussione per la conservazione o meno del modello napoleonico di diritto codificato.
Nel 1833 sempre Carlo Alberto volle che Sclopis desse vita con altri studiosi alla Regia Deputazione di Storia Patria, una commissione di ricerca storica che ponesse il Regno di Sardegna sul piano dei principali stati europei.
Dal 1853 al 1878 Sclopis fu presidente della Deputazione. Nel 1840 uscì il primo volume della sua opera più nota, Storia della legislazione italiana, tradotta in francese, , inglese, tedesco. Nel 1848 Sclopis si prodigò per la concessione dello Statuto Albertino da parte del re. Concesso lo Statuto, Sclopis fu scelto dal re per formare il primo governo costituzionale, compito che il giurista delegò all'amico Cesare Balbo. Eletto nel primo Parlamento subalpino, Sclopis contrastò col suo animo moderato le iniziative più accese. Nel 1849 entrò in Senato con la nomina regia. Nel 1864, anno della Convenzione di settembre, con la quale l'Italia si impegnava a trasferire la propria capitale da Torino a Firenze, Sclopis, attaccato ai valori della più genuina tradizione piemontese, si dimise dalla sua carica di presidente del Senato. Nello stesso anno divenne presidente dell'Accademia delle Scienze.
Nel 1871 fu nominato presidente del Collegio Internazionale di Ginevra per la soluzione della controversia anglo-americana detta Arbitrato dell'Alabama. Sclopis agì da abile mediatore risolvendo una grave questione internazionale senza ricorrere alle armi. Negli ultimi anni di vita Sclopis prese parte al dibattito culturale e politico sull'identità del Regio Museo Industriale. Morì nel 1878, con la volontà di donare tutti i suoi scritti e la sua ricca biblioteca all'Accademia delle Scienze.
Ancora oggi, Torino, offre ai suoi visitatori, tracce della sua importanza; in particolare, in piazza Castello 201, nei pressi della Prefettura è possibile vedere questa lapide:
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ALLA MEMORIA ------ Il consiglio Provinciale di Torino ------ Nacque a Torino a dì 10 gennaio 1798 |