
VOGLIAMO RICORDARLI TUTTI. LE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE E DELLE
STRAGI, QUELLI DI CUI CONOSCIAMO LE STORIE, QUELLI DI CUI SAPPIAMO SOLO IL
NOME E I TANTI DEI QUALI NON ABBIAMO ANCORA CONOSCENZA.
Il 21 marzo è un momento di riflessione e di incontro, di relazioni vive e di testimonianze attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, persone che hanno subito una grande lacerazione che noi tutti possiamo contribuire a ricucire. È una giornata in cui si chiedono verità e giustizia per quelle vittime ed è altresì il momento in cui dare spazio alla denuncia della presenza delle organizzazioni criminali mafiose e
delle connivenze con politica, economia e massoneria deviate.
Leggere i nomi e i cognomi delle vittime è un modo per far rivivere quegli uomini e quelle donne, per non far morire le idee testimoniate e l’esempio di chi ha combattuto le mafie a viso aperto e non ha ceduto alle minacce e ai ricatti che gli imponevano di derogare dal proprio dovere professionale e civile.
Nel corso di questi 24 anni le centinaia di migliaia di ragazzi che hanno partecipato hanno sempre più compreso che dietro quel lungo elenco, quello scorrere innumerevole di nomi e cognomi, ci sono esseri umani veri e propri, storie pulsanti di vita, di passioni,
di sacrifici, di amore per il bene comune e di affermazione di diritti e di libertà negate.
Lo slogan: Altro e Altrove
“Altro”, come ulteriore impegno per procedere su questa strada battuta in venticinque anni, verso un “altrove” ancora da liberare dalla presenza di mafie e corruzione, in cui vengano messi al centro i bisogni e i desideri delle persone.
Se da un lato sentiamo il dovere di essere custodi di un patrimonio storico fatto di eventi tragici e gesti di reazione e rottura, dall'altro abbiamo la necessità di portare le nostre battaglie oltre quel periodo, per saldarle alle urgenze sociali che schiacciano e indeboliscono le nostre comunità oggi. Sono le storie delle persone, vittime innocenti che tracciano e ridisegnano la linea del tempo, l'impegno nel presente per rigenerare i nostri territori.
L’immagine e il segno
Il manifesto di questo 21 marzo ci porta su una battigia, con un’onda che si infrange sulla sabbia. Tante piccole gocce che si mescolano e insieme diventano mare, dirompenti come un'onda che contamina la riva, sfondo di un orizzonte da immaginare e
perseguire. Per giungere a una consapevolezza che ci aiuti a saldare il nostro agire quotidiano in un percorso collettivo. E perché la coscienza e conoscenza della storia ci aiutano a compiere scelte, a costruire il futuro, a indirizzare il presente.
Come sempre sarà importante tradurre questa suggestione in un simbolo concreto da elaborare a scuola. Chiederemo, dunque, a tutti gli studenti e le studentesse di scendere in piazza con un elemento che richiami al mare e le sue onde. Perché il nostro moto di impegno non si
arresti e ciascuno possa fare la propria parte in questo profondo mare di corresponsabilità.
QUEST'ANNO ABBIAMO TEMPO: STIAMO IN CASA. LEGGIAMO I NOMI DI TUTTE LE PERSONE MORTE PER MANO DI MAFIA.
E PENSIAMO AI LORO CARI.